giovedì 16 novembre 2023

Le Vie di Bacco 2023, Ripatransone

Le Vie di Bacco 2023 - 28ª edizione dal 18 novembre al 17 dicembre.
Con l’autunno, Ripatransone (AP) torna ad essere percorsa sulle Vie di Bacco.🍇
Torna la manifestazione che celebra le eccellenze enogastronomiche di Ripatransone, Città del Vino e dell’Olio.
Dal 18 novembre al 17 dicembre 2023, seguite i percorsi del gusto attraverso un evento che da 28 anni esalta i sapori del territorio.
Nei ristoranti della Città, speciali menù degustazione abbinati ai migliori vini delle Cantine Ripane.
🍝Ogni ristorante offre un menù degustazione con un costo che varia da €30 a €35, nel costo del menù è compresa una bottiglia di vino ogni due persone.
Contatta i Ristoranti per prenotare:
Barone Rosso: 0735 9442 - 3408701971
La Piazzetta - Hotel&Resort "i Calanchi": 0735 90244
La Cascina dei Ciliegi: 0735 90606 - 3477301343
Colle Serrano: 0735 270760
La Contrada: 0735 90522 - 3475134333
Lu Cuccelò: 0735 99766 - 3483815186
Iervasciò: 0735 97936 - 333 774 2482
I menù degustazione:
 
 
 
 
Maggiori dettagli sul sito ufficiale della manifestazione
https://www.visitripatransone.it/2023/11/09/viedibacco2023/ 🍽

martedì 7 novembre 2023

Piano Infrastrutture Regione Marche 2032 e arretramento Autostrada A14

Cronaca ottobre 2023.
Sono quattro i princìpi ispiratori del Piano Marche 2032: Sostenibilità, Sicurezza, Inter-Multimodalità, Interconnessione da realizzare con il passaggio chiave dall’attuale struttura di collegamenti “a pettine” ad una “a maglia” con vantaggi sia per l’ambiente (abbattimenti di CO2 per una riduzione dei tempi di percorrenza), sia di omogeneità di sviluppo dei territori.
Così in estrema sintesi le scelte strategiche del Piano delle Infrastrutture, con una disponibilità di 4 miliardi di euro fino al 2032, appena adottato dalla Giunta Regionale e presentato oggi (25 ottobre 2023) dal presidente Francesco Acquaroli e dall’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli in conferenza stampa alla quale erano presenti anche gli assessori all’Ambiente, Stefano Aguzzi e alla Cultura, Chiara Biondi.
Questo Piano infrastrutture è uno degli elementi caratterizzanti di questi tre anni di governo delle Marche – ha esordito il presidente Francesco Acquaroli – insieme alle riforme sull’organizzazione degli enti della sanità, alla nuova visione che orienta il piano sociosanitario e al nuovo approccio avviato con la legge urbanistica e del governo del territori. Un sostanziale cambio di passo e di visione della crescita infrastrutturale che vogliamo imprimere alla nostra regione. E lo abbiamo fatto affrontando tematiche fondamentali per garantire uno sviluppo socio-economico equilibrato e sostenibile in tutta la regione, con l’obiettivo di ritornare tra le regioni più dinamiche e in crescita. Quella delle infrastrutture è una tematica centrale e imprescindibile per guardare al futuro delle Marche nel breve e nel medio-lungo periodo: vie di collegamento pensate e realizzate per migliorare la qualità della vita dei cittadini, la competitività delle imprese e l’attrattività turistica di una regione piena di straordinarie bellezze da scoprire. Uno strumento indispensabile finanziato con un mix di fondi (risorse proprie regionali, fondi ministeriali fondi PNRR, fondi europei) - ha proseguito il Presidente - che ci permetteranno di intervenire trasversalmente sul territorio regionale. Il piano delle infrastrutture deriva da una approfondita azione di concertazione, è la testimonianza del nostro impegno a guardare al futuro di chi vive, lavora, studia nella nostra regione, un futuro che vogliamo sempre di più nel segno dello sviluppo ambientale, sociale ed economico”.
Marche 2032 è un contributo concreto al cambio di passo sulle infrastrutture - ha ribadito l’assessore Francesco Baldelli - che consideriamo a pieno titolo precondizione di sviluppo e autentico welfare sociale, ambientale ed economico.
Ha poi spiegato che, come i concetti chiave, quattro sono anche gli obiettivi fissati dal Piano Marche 2032: riconnettere Ancona alle Marche e le Marche all’Italia e all’Europa; costruire un nuovo Corridoio Europeo Ten-T diagonale che colleghi i Balcani e l’Oriente con la Penisola Iberica e l’Atlantico; creare una rete infrastrutturale “a maglia” su gomma e su ferro; realizzare infrastrutture moderne ed efficienti per garantire lo sviluppo sostenibile.
Gli investimenti in infrastrutture sono la più grande opportunità, non solo per ridurre le diseguaglianze territoriali - ha proseguito Baldelli - ma anche per creare nuova occupazione e frenare lo spopolamento, soprattutto della fascia subappenninica, offrire opportunità di sviluppo anche nelle aree medio-collinari e lungo la fascia costiera, oltre a valorizzare in Italia e nel mondo le eccellenze naturalistiche, culturali e imprenditoriali della nostra regione. Un Piano di grande portata, studiato e partecipato, che ha raccolto le esigenze dei territori e delle categorie e che mancava da 12 anni, da realizzare in tre step, da oggi fino al 2027, un altro step fino al 2032 e poi gli interventi che andranno oltre tale data.
Gli obiettivi
Il primo obiettivo è pensato per colmare quella carenza di collegamenti che ha pesato in maniera determinante sul declassamento, nel 2018, nella classificazione europea della nostra comunità regionale da regione sviluppata a regione in transizione. Obiettivo da raggiungere facendo leva sulla piattaforma logistica delle Marche, che deve diventare un’alternativa più vantaggiosa, dal punto di vista dei tempi di percorrenza e dei costi di trasporto, a quei traffici commerciali internazionali che oggi si dirigono verso le direttrici che comprendono i Porti del Nord Europa.
Il secondo obiettivo è strettamente legato al primo e va perseguito in stretta connessione. Infatti, la costruzione di un nuovo Corridoio Europeo Ten-T diagonale che colleghi, attraverso l’inter e multimodalità acqua-gomma-ferro, il porto di Ancona con i porti del Tirreno, Civitavecchia nel Lazio, Piombino e Livorno in Toscana, La Spezia in Liguria, è finalizzata ad incentivare i traffici merci e passeggeri da e verso l’Oriente e da e verso l’Atlantico. La collocazione strategica della nostra regione ne fa una vera e propria piattaforma logistica naturale e può valorizzare il ruolo di “porta sul mondo” del Porto di Ancona, nell’ambito della politica delle “Autostrade del Mare”.
Il terzo obiettivo riguarda il cambio di paradigma che stiamo imprimendo alla nostra rete infrastrutturale, con il passaggio da una conformazione “a pettine” ad una “a maglia”, sia su gomma sia su ferro. In particolare, su gomma l’intento è quello di far incrociare le quattro superstrade marchigiane, SS 4 Salaria, SS 77 e 76 (Quadrilatero) e l’E78 Fano-Grosseto (da completare), con le longitudinali rappresentate dall’A14 e dalla cosiddetta “Autostrada dei Territori Interni” (sistema pedemontano-intervallivo che si sviluppa, in parallelo all’A14, da Urbino ad Ascoli Piceno e che va completata). A questa “maglia” di strade si aggiunge quella di “ferro”, con l’Anello Ferroviario Ascoli-Porto d’Ascoli-Civitanova Marche-Fabriano, che questo Piano prevede, in prospettiva, prosegua verso Urbino, attraversando Pergola lungo la tratta della Subappennina Italica riattivata nel 2021 a fini turistici, ricongiungendosi poi a Fano con la Ferrovia Adriatica. Un anello da agganciare sempre di più anche alla diagonale Orte-Falconara, oggi in piena fase di realizzazione per raddoppio e velocizzazione, con lo scopo di unire senza interruzioni tutte le province delle Marche e connettersi con le principali direttrici ferroviarie italiane. Al centro della “maglia” gomma-ferro, il triangolo Porto di Ancona-Aeroporto di Falconara-Interporto di Jesi, il cuore della piattaforma logistica delle Marche, che deve offrire opportunità di sviluppo, sia ai territori interni e della media collina che ai comuni dell’intera fascia costiera, abbattendo le diseguaglianze territoriali tra costa ed entroterra, tra nord e sud della regione e tra piccoli e grandi centri.
Il quarto obiettivo, infine, si ispira ai principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, e si basa su un concetto di fondo. Infrastrutture moderne ed efficienti sono in grado di coniugare in maniera equilibrata tre componenti: il rispetto dell’ambiente, con percorsi più performanti che migliorino le condizioni di sicurezza e i tempi di percorrenza nella mobilità di persone e merci, abbattendo i costi di trasporto e riducendo le emissioni di gas serra; la creazione, infine, delle condizioni favorevoli per “fare impresa” e per attrarre investimenti, anche da fuori regione; il rafforzamento della struttura sociale, sia con il sostegno alle fasce più deboli che con la diffusione di benessere per le famiglie e di opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, intendendo, così, le infrastrutture anche come efficace strumento di Welfare Sociale.
In Marche 2032 le infrastrutture si presentano come un sistema integrato e volàno di sviluppo sostenibile finalizzato a creare nuove opportunità e a ridurre le diseguaglianze territoriali, sociali ed economiche, presenti: a nord e a sud, lungo la costa e nei territori interni, in grandi città e nei piccoli centri.
Il direttore di Dipartimento, Nardo Goffi ha,infine, illustrato nel dettaglio alcuni interventi di potenziamento e miglioramento delle linee interne esistenti e la costruzione di nuove linee sia stradali che ferroviarie (si punta a quadruplicarle) che ciclabili.
Nell’ottica della massima trasparenza e immediata consultazione il Piano Infrastrutture Marche 2032 è già visibile sul sito della Regione Marche attraverso un codice QR.
Cronaca agosto 2023.
Allargamento, arretramento tratto meridionale A14 Regione Marche.
La Giunta Regionale Marche ha in data 11/08/2023 interpellato i sindaci interessati sulla posizione da prendere in merito all'allargamento a tre corsie del tratto autostradale A14 da Porto Sant'Elpidio (Fm) a San Benedetto del Tronto (AP) o all'arretramento ad ovest dello stesso tratto autostradale.
Lo studio redatto da Società Autostrade in merito all’allargamento della terza corsia, ha previsto due opzioni: allargamento in sede delle carreggiate, arretramento delle carreggiate.
Nel tratto da Pedaso (Fm) a San Benedetto del Tronto (AP), l'allargamento in sede risulterebbe tecnicamente difficoltoso per la presenza di numerosi viadotti e gallerie, avrebbe inoltre effetti negativi per ciò che concerne l'impatto ambientale e le tempistiche di realizzazione stimabili intorno a 20 anni.
L'arretramento a tre corsie direzione nord-sud del tratto da Pedaso a San Benedetto del Tronto sarebbe quindi la soluzione più praticabile secondo Società Autostrade, l'attuale tratto rimarrebbe a 4 corsie direzione sud-nord.
Dati salienti di tale variante: lunghezza 24 km di cui 16 in galleria, 4 miliardi il costo diviso in due tranches d'intervento, 9-10 anni i tempi di realizzazione stimati.
Viceversa il tratto autostradale collocato a nord rispetto a quello sopra indicato, avrebbe l'allargamento a tre corsie in sede, poichè non presenterebbe criticità tecniche insormontabili.
Tra i sindaci è apparso un sostanziale accordo sull'arretramento.

giovedì 2 novembre 2023

Aggiornamento software per comunità di persone

La rassegna “non a voce sola” ha fatto tappa a Porto San Giorgio il 12/07/2023, con la lectio magistralis dello psichiatra Paolo Crepet dal titolo "prendetevi la luna".
Considerazioni a margine.
In particolar modo il tema del disagio e delle turbolenze legate all'adolescenza, mi ha spinto a qualche riflessione che qui vado ad esporre:
"Di fronte al disagio giovanile, ad eccessi o episodi di cronaca anche drammatici, puntare l'indice per difetto di civismo solo ed esclusivamente sulle generazioni nuove, mi parrebbe fuorviante; credo cioè che le generazioni precedenti a quest'ultima abbiano avuto ed abbiano tuttora delle responsabilità, non avendo proceduto ad un aggiornamento dei sistemi educativi e del rapporto tra generazioni.
La questione nuove generazioni è una parte del contesto, non è tutto, va quindi inquadrata all'interno di un processo di sviluppo sociale o per meglio dire di aggiornamento e modifica, a cui le comunità di persone nel corso del tempo sono, o per meglio dire dovrebbero essere, chiamate.
Credo che l'energia vitale dei giovani sia una dote, può portare ad eccessi, quindi divenire un pericolo, ma una gioventù inerme o inerte è ancora peggio, sarebbe ancor più pericolosa per le sorti di una società.
Quindi ben venga l'energia vitale, la quale però nel corso degli anni può, anzi deve, essere aggiustata dagli organismi preposti a gestire la vita della comunità, al fine di essere trasformata in energia propulsiva e rigenerante.
Ma come può essere aggiustata l'energia vitale?
Ad esempio modificando i criteri di valutazione delle persone, sia scolastici che extrascolastici per avvicinarli alle doti che di volta in volta scompostamente paiono manifestarsi; tanto per stare sul concreto, un adeguamento che si potrebbe fare, sarebbe quello della legittimazione all'interno dell'istituzione, del fattore creatività, che è ricerca di autonomia e consente l'allocazione d'energie in eccesso, è impulso individuale ma anche strumento di comunicazione all'interno di una società tutt'altro che passiva.
Chi è preposto a gestire la cosa pubblica dovrebbe a mio parere entrare in queste logiche di modifica e di cambiamento dei criteri di valutazione.
La società perfetta non esiste, non esiste una mèta da raggiungere, non c'è un capolinea, viceversa occorre mettersi nella logica del tappatore di falle, occorre, sembrerà contraddittorio, una pianificazione della tappatura delle falle, si tappa cioè una falla ma si deve essere preparati al fatto che se ne possa aprire un'altra: è e sarà un continuo tappare falle.
Questa modalità di gestione della cosa pubblica, io la vedrei come arricchente e come motore di sviluppo di una società nuova, tollerante, variamente articolata, non omologata, in grado cioè di contemperare pulsioni individuali e esigenze collettive".