giovedì 2 giugno 2022

Referendum Giustizia giugno 2022, guida al voto, note a margine.

Referendum abrogativo 12 giugno 2022.
Democrazia diretta: considerazioni di carattere generale.
Credo nella democrazia diretta.
Utilizzarla in questo modo la squalifica, così come fece a suo tempo Renzi.
Arriverei ad ipotizzare che questa recidiva sia stata fatta di proposito, al fine di depotenziare strumenti di democrazia diretta.
Non si può dare un voto senza avere cognizione di causa.
E' un caso questo, dove la modalità sbagliata prevale sul merito, nel senso che i quesiti potrebbero anche avere fondamento, ma le soluzioni andrebbero elaborate nel luogo deputato, cioè in ambito parlamentare.
Se si trattasse di quesiti meramente tecnici, con un po' d'impegno un normale cittadino potrebbe anche farsi un'idea e dare un voto consapevole, però come ha dimostrato il caso Palamara, è stato il sistema correntizio in magistratura, cioè l'intreccio inestricabile tra politica e magistratura, a costituire la base delle criticità della Giustizia Italiana: questo ha alimentato l'esigenza di una riforma.
Quindi ogni modifica alla normativa che riguardi il Potere Giudiziario non può ad oggi, non avere una ripercussione politico istituzionale.
Esprimere un voto su uno dei cinque quesiti referendari o su tutti e cinque, potrebbe non tanto avere effetti positivi sull'efficienza quindi una ricaduta positiva sul cittadino, quanto avere effetti sul rapporto tra politica e magistratura, rendere cioè la seconda ancor meno autonoma e indipendente di quanto non lo sia stata fino a questo momento, così come il caso Palamara ha certificato, quindi peggiorare la situazione.
Il rischio è che un ridimensionamento del potere giudiziario, porti ad una maggiore dipendenza da altri poteri, in particolar modo proprio da quel potere politico che ne ha inquinato le fondamenta.
La questione è complessa, tutt'altro che meramente tecnica, avendo sullo sfondo la lotta tra poteri, non può quindi essere alla portata di un cittadino normale che vota su un quesito tecnico, subdolamente politico istituzionale.
Trovo inaccettabile che si arrivi oggi a chiedere alla collettività di tappare le falle fatte da questa cosiddetta classe dirigente.
Guida al voto:
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