Prendo spunto dall'intervista Left magazine al regista Ken Loach, per una riflessione che rumino da tempo.
"Tralasciando completamente la parte dell'articolo che si occupa di tematiche connesse a UK e riferendomi alla sola parte che riguarda l'Italia, io direi che sarebbe riduttivo far partire la tempistica dello snaturamento dei partiti di sinistra nostrani dal periodo renziano, come appunto afferma Loach.
Secondo me, l'inizio del declino parte da molto più lontano, da quando cioè, viste le difficoltà incontrate per assumere ruolo di governo, la sinistra decise di darsi un'immagine imborghesita più appetibile al ceto medio, che anni or sono era il bacino elettorale più vasto.
Questa fu la scommessa persa, l'errore storico, la miope lettura degli scenari, proprio nel momento in cui, a causa della crisi economica infettataci da Usa e della globalizzazione selvaggia non normata, si allargava la forbice tra i benestanti e il disagio sociale, riducendo all'osso il ceto medio moderato, su cui puntava la sinistra.
Questo stato di cose ha poi consentito l'affermarsi di movimenti che hanno colto il disagio crescente e ne sono diventati rappresentanti, in mancanza d'altro.
La conseguenza di tutto ciò quindi, è che la novità, seppur generata da errori d'azione e d'omissione, ha cambiato i connotati del panorama politico italiano e a mio parere potrà essere foriera di ulteriori sviluppi.
Il consolidarsi oggi, di una situazione che vede le forze movimentiste cosiddette populiste trasformarsi in forze di governo, non potrà che portare domani, perlomeno dal mio punto di vista, al superamento dello schema "guelfi /vs/ ghibellini" ancora vigente e a relegare a ruolo residuale i partiti tradizionali, privati di spazi di manovra.
Il declino del vecchio schema maggioranza/opposizione appare a me più che probabile, in virtù del fatto che il modello nuovo di alleanza fondato su "contratto", tende a trasferire il conflitto ideologico, dall'esterno all'interno della compagine governativa.".
L'intervista completa a Ken Loach:
https://left.it/2018/04/28/ken-loach-la-sinistra-soft-ha-fallito-ovunque-non-solo-in-italia/
"Tralasciando completamente la parte dell'articolo che si occupa di tematiche connesse a UK e riferendomi alla sola parte che riguarda l'Italia, io direi che sarebbe riduttivo far partire la tempistica dello snaturamento dei partiti di sinistra nostrani dal periodo renziano, come appunto afferma Loach.
Secondo me, l'inizio del declino parte da molto più lontano, da quando cioè, viste le difficoltà incontrate per assumere ruolo di governo, la sinistra decise di darsi un'immagine imborghesita più appetibile al ceto medio, che anni or sono era il bacino elettorale più vasto.
Questa fu la scommessa persa, l'errore storico, la miope lettura degli scenari, proprio nel momento in cui, a causa della crisi economica infettataci da Usa e della globalizzazione selvaggia non normata, si allargava la forbice tra i benestanti e il disagio sociale, riducendo all'osso il ceto medio moderato, su cui puntava la sinistra.
Questo stato di cose ha poi consentito l'affermarsi di movimenti che hanno colto il disagio crescente e ne sono diventati rappresentanti, in mancanza d'altro.
La conseguenza di tutto ciò quindi, è che la novità, seppur generata da errori d'azione e d'omissione, ha cambiato i connotati del panorama politico italiano e a mio parere potrà essere foriera di ulteriori sviluppi.
Il consolidarsi oggi, di una situazione che vede le forze movimentiste cosiddette populiste trasformarsi in forze di governo, non potrà che portare domani, perlomeno dal mio punto di vista, al superamento dello schema "guelfi /vs/ ghibellini" ancora vigente e a relegare a ruolo residuale i partiti tradizionali, privati di spazi di manovra.
Il declino del vecchio schema maggioranza/opposizione appare a me più che probabile, in virtù del fatto che il modello nuovo di alleanza fondato su "contratto", tende a trasferire il conflitto ideologico, dall'esterno all'interno della compagine governativa.".
L'intervista completa a Ken Loach:
https://left.it/2018/04/28/ken-loach-la-sinistra-soft-ha-fallito-ovunque-non-solo-in-italia/
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